
Chi si ricorda il gioco delle cinque pietre, passatempo da giocare da soli o in compagnia quando ancora non c’era minesweeper e il solitario si faceva con carte vere?
Ancora oggi quando mi ritrovo al mare su una spiaggia ghiaiosa, cedo all’antico istinto di ricercare le pietrine più adatte per una buona partita: non troppo leggere, non troppo pesanti, non troppo sottili e non troppo rotonde, non troppo appuntite, smussate quanto basta, buone da stare tutte e cinque in una mano. E una volta trovate, soppesate e scelte ancora in base ai colori più gradevoli, conservarle gelosamente per averle sempre a portata di mano, nella tasca della borsetta magari, poco distante dal pettine e dai trucchi.
Crescendo io, e con me il pallino della matematica, mi riaffiora questo gioco non soltanto perché utile ad affinare la percezione dello spazio e il coordinamento psicomotorio, ma soprattutto perché, a riguardarlo, è un gioco molto “combinatorio”.
Ma vediamo brevemente come si gioca:
Per cominciare
Lancio le cinque pietre a terra. Già questa è un’arte devo cercare di disporle, “casualmente”, non troppo vicine né troppo lontane, in modo che siano facili da afferrare secondo le regole di ogni turno.
Prima manche – primo turno
Lancio in aria una pietra e usando la stessa mano ne afferro una di quelle rimaste a terra, prima di riprendere al volo quella lanciata, sempre con la stessa mano.
Se l’operazione riesce, metto da parte una delle due pietre che ora ho in mano e ripeto la stessa cosa lanciando la pietra che mi è rimasta in mano, e afferrando una seconda pietra, poi la terza e poi la quarta.
Se riesco a “guadagnare” tutte le quattro pietre che erano sparpagliate a terra, ho vinto il turno e posso passare al successivo.
Secondo turno
Il gioco si ripete quasi uguale, ma questa volta le quattro pietre rimaste a terra andranno raccolte a gruppi di due: avrò quindi due operazioni successive da completare con successo.
Terzo turno
Indovinate un po’, si ripete la stessa cosa ma al primo lancio dovrò afferrare , sempre con una sola e stessa mano, tre delle quattro pietre prima di riafferrare la quinta che ho lanciato in volo. Se ci riesco, messe da parte le tre pietre raccolte, potrò rilassarmi ritornando a un compito più facile, raccogliere l’ultima delle quattro pietre da sola, come nel primo turno.
Qui la difficoltà vera sta nel non rilassarsi troppo dopo il successo di aver raccolto le prime tre pietre: state all’occhio, chi si rilassa troppo rischia di sbagliarsi sul compito “facile”!
Quarto turno
Semplice da dire, e anche da fare se avete distribuito ad arte le pietre lanciandole a terra: si raccolgono in un colpo solo tutte e quattro le pietre.
Livelli bonus
Alla fine di ogni turno si guadagna un punto; quando si sbaglia si cede il turno a un altro giocatore e la manche viene vinta da chi riesce a portarla a termine per primo. Chi finisce per primo la manche ha diritto a un “livello bonus”. Superandolo, si guadagnano ulteriori punti e si prosegue con la manche successiva. Se si sbaglia il livello bonus, non si guadagnano punti ma il giocatore ha diritto comunque a cominciare la manche successiva.
Il livello bonus è sempre uguale in tutte le manche: si tengono sul palmo della mano le cinque pietre e le si lancia facendole ricadere questa volta sul dorso della stessa mano, poi di nuovo sul palmo, poi di nuovo sul dorso e così via. Si accumulano tanti punti quante sono le volte in cui si riesce a far saltare le pietre sul palmo e sul dorso senza farle cadere a terra. In genere, immaginerete, non molte!
Seconda manche – primo turno
Nella seconda manche, lancio due pietre per raccoglierne una alla volta da terra, e qui le cose si complicano, perchè devo calibrare la traiettoria e il tempo di salita e discesa non di una ma di due pietre contemporaneamente: l’abilità vera sta nel riuscire a lanciarle come se fossero un unico oggetto…
Tutto il resto si svolge come prima: prendo due pietre e le lancio, raccogliendo una delle tre pietre rimaste a terra prima di riafferrare quelle lanciate.
Ogni pietra raccolta da terra sarà messa da parte prima di raccogliere la successiva. L’operazione viene ovviamente ripetuta tre volte.
Seconda manche, secondo turno
Non c’è da inventarsi molto: lanciate le due pietre, raccolgo prima due e poi una (l’ultima) pietra da terra. Ogni volta metto da parte le pietre raccolte prima di passare al lancio successivo.
Seconda manche, terzo turno
Indovinate un po’, lanciando due pietre si raccolgono le altre tre e il gioco è fatto!
… e così via, così discorrendo…
Il gioco prosegue a piacere, nella terza manche lancerò 3 pietre raccogliendone prima due una per una e poi due insieme nel turno successivo.
Nella quarta manche c’è poco da inventarsi: lancio quattro pietre e ne raccolgo una e poi non c’è più trippa per gatti! Terminata la quarta manche, si moltiplicano le varianti: posso riprendere dalla prima ma senza mettere da parte le pietre raccolte. In una variante se ne lancia sempre soltanto una, o due o tre e si tengono in mano le altre, che dovrò star attenta a non far cadere mentre raccolgo le pietre a terra (grande esercizio per la manualità fine!); in un’altra variante, si lanciano ogni volta tutte le pietre man mano raccolte nella mossa precedente, senza posarne e senza tenerne in mano mai nessuna prima o durante il lancio.
… e se proprio il gioco vi appassiona…
terminate tutte le combinazioni, potete sempre ricominciare da capo!
… e non dimenticate mai i livelli bonus!! Buon divertimento!
#giochiallaperto #giochidiunavolta #ceraunavolta #cinquepietre
Carino
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Grazie 🙂
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