Ribloggo a seguito della messa a punto del post: grazie dei vostri like e commenti!
#unaparolaalgiorno
«Una parola al giorno», quattro lingue con permesso di soggiorno euro-mediterraneo, per comunicare in modo congruo persino la matematica!
Il termine che vediamo oggi è congruente: sicuramente congruente a se stesso, in quanto la congruenza è una relazioneriflessiva. Ma procediamo con ordine.
L’etimologia ci riporta al latino congruĕre «incontrarsi, concordare», e il dizionario Treccani ci ammonisce che *gruĕre si trova anche nel composto ingruĕre, «assalire». Studente avvisato… mezzo salvato, come dice il proverbio.
Come ben fa notare, proseguendo nella sua trattazione, il dizionario Treccani, in matematica ci siamo inventati di utilizzare la parola congruente – e con essa il segno ≡ dell’ «uguale-con-tre-lineette» – per non dover dire uguale. Il perché, francamente, non me lo ricordo; erano gli anni del formalismo a tutti i costi: un-concetto-una-parola, salvo poi ingarbugliarsi nei paradossi goedeliani e infine accettare di inserire tra i concetti in campo anche dei «solventi» come la quasi-ovunquità
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