«Una parola al giorno», quattro lingue con permesso di soggiorno euro-mediterraneo, per comunicare con piacere persino la matematica!
Oggi proseguiamo con la terminologia relativa alle frazioni: dopo il numeratore, vediamo il denominatore.
«Denominatore» (e i suoi simili nelle altre lingue europee) è ciò che dà il nome, che denomina o caratterizza. La rappresentazioni delle frazioni come rapporti fra segmenti, ci aiuta a immaginare che tale caratterizzazione sia data dal numero di parti in cui la sua unità frazionaria divide il segmento unitario.
Per quanto riguarda l’arabo, la radice q-w-m, di notevole rilevanza nella lingua (occupa cinque pagine del dizionario e genera molti termini attinenti alla religione), ha significati che richamano lo «stare ritto in piedi», la «stabilità», e inoltre anche l’«assolvere a una funzione». Tutti concetti che insieme dipingono l’immagine dell’unità frazionaria come un’ente che caratterizza, in qualche modo fa da «stendardo» a tutte le radici generate da tale unità. La stabilità è nella costanza del denominatore, l’assolvere a una funzione sta nella funzione di «elemento generatore».
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