L’arte aguzza l’intelletto
Sebbene non ci siano studi accademici sull’argomento, è opinione diffusa che le visite ai luoghi d’arte, oltre a integrare la didattica, sviluppino anche negli studenti importanti competenze relazionali, capacità critiche e altre capacità intellettuali forse meno misurabili secondo i moderni parametri scientifici.
Non ci sono studi specifici sull’argomento, tuttavia alcune occasioni informali di sondare questi parametri si sono presentate recentemente. Una è stata colta pochi anni fa negli Stati Uniti, in occasione dell’apertura del Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville, Arkansas.
Ne parla il New York Times con un articolo intitolato “Art Makes You Smart”
dove si espongono i risultati dell’osservazione delle competenze cognitive e relazionali sviluppate dagli studenti della zona, alcuni dei quali erano stati a campione selezionati per “vincere” visite gratuite al nuovo museo appena inaugurato.
“Possiamo concludere” – scrive l’autore dell’articolo – “che visitare un museo d’arte espone gli studenti a una diversità di idee che li sfida a confrontarsi con diverse prospettive della condizione umana. Espandere l’accesso all’arte, che sia con programmi scolastici o con visite a musei e gallerie d’arte, dovrebbe essere una voce centrale di qualunque curricolo scolastico”.
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Laureata in matematica all’università di Pavia (laurea quadriennale a indirizzo didattico), la vita mi ha portato a un ruolo di responsabilità nella rappresentanza dell’Islam italiano e a un intenso lavoro di studi interreligiosi. Nel tempo libero studio nuove lingue, esploro nuovi argomenti e strumenti della matematica, curo il mio terrazzino con vista skyline meneghina e mi diletto di tourism management. Non sono un’atleta ma mi piace camminare.