Ogni numero ha il suo fascino.
E il numero 7 è un numero di importanza simbolica fondamentale per chi è sensibile alla scienza tradizionale: è il numero dei giorni della Creazione, e quindi il numero dei giorni della settimana, in tutte le Tradizioni abramiche. E’ il numero delle Virtù, cardinali e teologali, della dottrina cristiana. E’ il primo dei numeri primi a non essere contenuto nelle dita di una mano. Ricorre anche nella Tradizione Indù, dove si menzionano i sette Rishi, i sette saggi immortali dei primordi dell’Umanità.
Per chi ama la geometria, il fascino del numero sette va ancora oltre: si scopre infatti che l’ettagono è uno dei poligoni che si possono costruire con riga e compasso.
E la costruzione è semplice: risulta infatti che il lato dell’ettagono regolare inscritto in un cerchio equivale con ottima approssimazione alla metà del lato del triangolo equilatero inscritto. Per creare uno slogan d’effetto, potremmo dire che nel mondo dei poligoni inscritti, 3×2=7 !
Dall’enciclopedia islamica, eccoci riportata una “ricetta” per la costruzione dell’ettagono attribuita al grande architetto iraniano del X secolo Abou-l-Wafa al-Mohandes (Abou-l-Wafa l’Architetto).
Nella sua opera “sulla matematica che serve agli artigiani”, Abou-l-Wafa ben distingue tra indagine filosofica della matematica e applicazioni pratiche. La sua costruzione dell’ettagono regolare, sebbene dia soltanto una soluzione approssimata, oggi diremmo che ha un eccellente rapporto facilità di esecuzione / accuratezza dell’approssimazione. Proprio quello che serve a chi la matematica la deve trasformare in oggetti da vedere e da toccare!